‘Siamo soliti obbedir tacendo e tacendo morir, ma a tutto c’è un limite. Viviamo pur sempre in una democrazia’. Così, nell’intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano La Verità, Antonio Nicolosi, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri Unarma, commentando il decreto del Governo sul Green pass, obbligatorio dal 15 di ottobre. Un ‘provvedimento discriminatorio’, lo definisce Nicolosi. ‘Abbiamo dunque inviato a Mario Draghi e alla Corte Europea dei diritti dell’uomo una lettera in cui chiediamo tamponi gratuiti per i militari dell’Arma visto che si parla di vaccinazione come ‘scelta personale’, e in quanto tale va rispettata e tutelata. E chiediamo inoltre una revoca del provvedimento o quantomeno un confronto. Noi siamo e resteremo fedeli alla Costituzione, ma quella sul Green pass è una legge inaccettabile e incostituzionale’,sottolinea.
“I paradossi sono evidenti”.
Un esempio?
Al carabiniere non vaccinato è vietato mangiare in mensa con i vaccinati, però può dormire in caserma e condividere lo stesso bagno. E circa la possibilità di fare comunque il tampone, non è così semplice. Un altro esempio? Se faccio il servizio radiomobile per 48 ore nostop, non posso certo fermarmi per fare il tampone. E se la validità dello stesso è scaduta? Interrompo il lavoro sul territorio? Ecco, tutta questa poca chiarezza non garantisce certo la sicurezza sanitaria dei cittadini’. Infine Nicolosi fa una riflessione sul prezzo dei tamponi: ‘i Parlamentari avranno accesso ai tamponi gratis. Bene, allora qualcuno dovrebbe spiegarmi perché uomini dello Stato che rischiano ogni giorno la vita debbano pagarsi il tampone di tasca propria, intaccando il loro già discutibile stipendio. Abbiamo inoltre problemi di organico che se entra sotto pressione -chiarisce- non possiamo neanche garantire il servizio di vigilanza al vaccino. Continueremo a scrivere a tutti i livelli, alle istituzioni europee e al comando generale e sulla direttiva del ministero della Salute circa le mense, siamo pronti a sporgere denuncia all’autorità giudiziaria’ conclude.