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Sud: Sistema Impresa, al via collaborazione con Consorzio Asi Bari 

Sistema Impresa, al via collaborazione con Consorzio Asi Bari

I vertici di Sistema Impresa, associazione datoriale che riunisce 160mila aziende per oltre un milione di addetti, hanno incontrato ieri il Consorzio dell’Area di Sviluppo Industriale di Bari, in una riunione operativa nel centro direzionale di Asi Bari. Un incontro che ha sancito l’avvio di una collaborazione che porterà anche alla firma di un protocollo di intesa. “L’Area di Sviluppo Industriale di Bari – ha spiegato il presidente del Consorzio dell’Area di Sviluppo Industriale di Bari, Paolo Pate – è un polo della crescita imprenditoriale che vuole giocare un ruolo strategico per tutto il Sud Italia. Siamo secondi solo a Napoli. Nell’ultimo periodo, la nostra crescita è stata sensibile e lo dimostrano i dati. Il nuovo management, che si è insediato nel 2019, ha espresso una visione in sintonia con la grande capacità di produrre valore delle nostre aziende. Abbiamo licenziato un master plan da 30 milioni per realizzare gli interventi infrastrutturali. La nostra progettualità va nella direzione di costruire un hub capace di fornire servizi avanzati per le imprese aumentando la competitività e attirando investimenti”.

“Asi Bari è un luogo – ha commentato il presidente di Sistema Impresa, Berlino Tazza – in cui il Sud dimostra di saper fare industria. Asi è un polo della crescita capace di affermarsi come prioritario nel Meridione e lungo la dorsale adriatica. Sistema Impresa può mettere a disposizione delle aziende pugliesi servizi, iniziative e strategie innovative. Possiamo avviare una collaborazione con il fine di rafforzare le imprese e i livelli occupazionali”.

Il Consorzio Asi riunisce 1.100 imprese: 800 nell’area di Bari-Modugno e 300 nella zona di Molfetta. L’area è percorsa da 80 km di strade e da 15 km di raccordo ferroviario. Le imprese appartengono a tutte le scale dimensionali anche se nell’agglomerato di Bari-Modugno si sono insediati 25 medi e grandi gruppi italiani ed esteri. Si registrano attualmente 60 incubatori di impresa. L’agglomerato si estende su una superficie di 1.650 ettari e ospita siti produttivi con specializzazioni produttive nei seguenti ambiti: chimica, agroalimentare, industria editoriale, energia, Ict, servizi municipali, legno-mobilio, servizi ecologici e servizi alle imprese, trasporti e logistica.

“Rispetto al passato – ha continuato Pate – vogliamo coinvolgere molto di più nella nostra cabina di regia le imprese e le realtà associative. Sistema Impresa è un’organizzazione sindacale che lavora su tutto il territorio nazionale e che in alcune delle regioni più competitive del Nord ha sviluppato progettualità affini alla nostra mission. Siamo disponibili ad avviare un rapporto di collaborazione nella forma di un protocollo d’intesa che stabilisca con chiarezza i principi e le azioni per garantire un maggiore sviluppo della nostra area industriale”.

“Ho coordinato la riqualificazione e il rilancio dell’Area Olivetti a Crema in provincia di Cremona – ha ricordato il segretario generale di Sistema Impresa, Enrico Zucchi – generando un esempio efficace di rilancio imprenditoriale. Siamo riusciti a lanciare il primo Business Park italiano grazie a una forte e profonda sinergia tra imprese, enti locali e Regione, associazioni delle aziende e forze sindacali. L’unità di intenti e di azione è cruciale per produrre sviluppo”.

“Le Asi devono avere la capacità di attuare un processo di radicale trasformazione”, ha detto Domenico Orabona, imprenditore e presidente di Sistema Impresa Caserta, che si è occupato ripetutamente delle tematiche relative alle aree di sviluppo industriale. “Le Asi devono diventare autentiche agenzie dello sviluppo finalizzate ad erogare servizi per le realtà produttive. Serve un lavoro di concertazione che coinvolga tutti gli attori decisionali a partire dalle istituzioni locali e regionali che devono impegnare risorse. Le aziende devono avere la certezza che a fronte degli investimenti fatti per popolare le aree produttive siano forniti in cambio servizi reali e vantaggi competitivi”, ha concluso.

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