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Tinari (Presidente Giovani imprenditori): “In provincia dell’Aquila ancora poche imprese femminili. Puntare su innovazione e nuove competenze, anche come sostegno alla lotta alla violenza economica”

A fine 2019, in Abruzzo, erano attive 33.946 imprese femminili, di cui 6.423 in provincia dell’Aquila, il 18,9% del totale regionale. Di queste, il 27,6% opera prevalentemente nel comparto agricolo, il 24,5% nei servizi commerciali e il 36,1% in quelli non commerciali, questi ultimi meno rilevanti della media italiana, rispettivamente del 28,2% e del 42,4%. Le imprese femminili aquilane sono così distribuite: 17,1% nell’agricoltura, 6,2%, nelle attività manifatturiere, 5,3% costruzioni, 28,1% commercio e 42,8% nei servizi non commerciali. “Dati da cui si evince”, afferma Laura Tinari, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, “ancora un gap rispetto all’intero quadro economico del territorio e al numero di imprese maschili, che continuano ad avere un’incidenza predominante. Il Fondo per l’imprenditoria femminile, istituito presso il ministero dello Sviluppo economico e inserito nella legge di Bilancio 2021 – che ci dà lo spunto per riaccendere i riflettori su questo tema – può essere un primo passo per colmare questo divario, sempre se la misura sarà portata avanti con convinzione. Consentirà, infatti, il finanziamento di iniziative imprenditoriali e di azioni di promozione dei valori dell’imprenditoria attraverso la concessione di contributi a fondo perduto, anche per il circolante, a favore delle imprese femminili. Sono previsti, infatti”, sottolinea Tinari, “contributi a fondo perduto per avviare imprese individuali e attività libero- professionali, finanziamenti a tasso zero, finanziamenti agevolati e finanziamenti a fondo perduto per rafforzare le imprese costituite da almeno 36 mesi, percorsi di assistenza tecnico- gestionale nel marketing e sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi a beneficio delle imprese a guida femminile, tra piccole e medie imprese e start-up innovative”. Sarà il Comitato impresa donna, istituito dal ministero delle Sviluppo economico, ad attuare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo, che ha una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro per il 2021 e altrettanti per il 2022. “Il Fondo a sostegno dell’impresa femminile”, evidenzia la presidente dei Giovani imprenditori, “rappresenta un valido supporto per sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori di imprenditorialità e lavoro tra la popolazione femminile e per massimizzare il contributo, quantitativo e qualitativo, delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese e del nostro territorio”. Il Fondo sostiene interventi per supportare l’avvio dell’attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia, oltre ai programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale. “Non da ultimo”, conclude Tinari in riferimento alla giornata del 25 novembre, “le misure a sostegno del lavoro femminile si pongono come leva e strumento per combattere la violenza economica: il “fare impresa” e l’immaginare un percorso di lavoro in autonomia possono rappresentare, per le donne, un’opportunità per sottrarsi al controllo economico del proprio partner o marito. Sostenere le donne su questo fronte è un altro passo nella lotta all’eliminazione della violenza, in questo caso quella economica, forma grave quanto quella fisica”.

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