Pubblicato il: 18/05/2020 20:13
Edizione insolita, quella del 2020, per l’appuntamento annuale che racconta la Sicilia del vino di qualità. ‘Sicilia en primeur‘, manifestazione organizzata da Assovini Sicilia, che riunisce 91 aziende rappresentanti di grandi, medie e piccole realtà produttive dell’isola, si è svolta infatti in versione digitale, a causa dell’emergenza sanitaria. Obiettivo sempre quello di raccontare l’andamento vendemmiale 2019. Una produzione, quella del 2019, che in Sicilia si attesta all’incirca su 4,3 milioni di ettolitri, nella media degli ultimi 5 anni. Insieme alle vendemmie 2014 e 2011, l’ultima vendemmia è la terza più scarsa in termini di quantità di raccolto negli ultimi 10 anni.
Protagonisti dell’evento virtuale, dunque, come sempre il vino, l’ultima vendemmia e i territori siciliani, raccontati dalle voci di Alessio Planeta, presidente di Assovini Sicilia, Antonio Rallo, presidente del Consorzio Doc Sicilia, e Mattia Filippi, enologo e consulente fondatore di Uva Sapiens, al quale già negli ultimi anni l’associazione aveva affidato la presentazione tecnica della nuova annata, e in rappresentanza della grande ristorazione siciliana lo chef bistellato Pino Cuttaia, presidente de Le Soste di Ulisse e patron de La Madia.
“La Sicilia – ha affermato Alessio Planeta – ha fatto un gran bel pezzo di strada nel mondo del vino; e oggi non può fermarsi e deve continuare ad alzare la asticella. E la nuova sfida di Assovini sarà quella di impegnarsi attivamente per sviluppare e comunicare i valori del vino siciliano e in particolare la natura sostenibile delle proprie produzioni. Per troppo tempo siamo stati timidi, per troppo tempo abbiamo lasciato spazio ad altre zone viticole. La Sicilia, oltre ad avere il più grande vigneto bio d’Italia, ha anche una natura e un paesaggio vocati alla sostenibilità come nessun altro territorio. È ora di mettere il campanile della sostenibilità al centro del villaggio”.
“Far comprendere prima di tutto agli addetti ai lavori, e tramite di essi ai consumatori, quale straordinario patrimonio e quale enorme vantaggio competitivo sia per noi il poter fare viticoltura su questa grande isola al centro del Mediterraneo. Per questo, insieme al consorzio Doc Sicilia, costituiremo una Fondazione per la Sostenibilità Sicilia che sarà il think-thank: nelle nostre intenzioni, dell’ulteriore sviluppo del vino siciliano per compiere l’ultimo miglio, il più difficile e il più bello”, ha sottolineato.
“Considerando un’analisi delle campagne vendemmiali 2013/14 e 2018/2019 – ha illustrato Antonio Rallo – si rileva il peso della denominazione Sicilia Doc tra le più importanti d’Italia, e una crescita costante su tutti i fronti: numeri di viticoltori, superficie rivendicata, uve e vino rivendicato. Sicilia Doc ha avuto dall’anno della sua istituzione una continua crescita dei volumi imbottigliati. L’anno 2019 si è chiuso con un volume di imbottigliato di 717.284,77 hl pari a 95.637.970 bottiglie di 0,75 litri di capacità con un incremento rispetto al 2018 del 19%. Rispetto al 2018 crescono tutte le tipologie di vini Sicilia Doc”.
“Anche nel 2019 continua a crescere il trend (+11% rispetto al 2018) dell’imbottigliato dei vini di altre denominazioni siciliane che prevedono la menzione Sicilia all’interno del loro disciplinare. Sicilia Doc nel primo quadrimestre verifica un calo dell’imbottigliamento dell’11% rispetto allo stesso periodo 2019. Il Nero d’Avola perde soltanto il 5%. Tiene meglio il Grillo tra i bianchi con un -13%. Le modalità di riapertura dell’Ho.Re.Ca. nel mondo determineranno le future dinamiche di imbottigliamento”, ha aggiunto.
Di fronte al difficile momento che il Paese sta attraversando a causa del diffondersi dell’epidemia il Consiglio di amministrazione dell’Associazione, aderendo alle istanze provenienti dai suoi iscritti, ha deciso di attivarsi in prima persona per contribuire in modo concreto a supportare coloro che stanno cercando di offrire un aiuto in questo momento di grande sofferenza per il Paese. È stato quindi deliberato di devolvere la somma di 20.000 euro alla Comunità di Sant’Egidio e alla Croce Rossa Italiana – Comitato di Palermo per sostenere la lotta al Covid-19. Si tratta di due realtà che da sempre sono impegnate ad offrire assistenza verso le fasce più deboli della società. La Comunità di Sant’Egidio infatti, nella sede palermitana, è da anni impegnata nella cura delle persone che vivono situazioni problematiche o di povertà, mentre la Croce Rossa Italiana, Comitato di Palermo sta svolgendo in queste ore un lavoro fondamentale per garantire l’acquisto di beni di prima necessità.
La donazione alla Croce Rossa Italiana – Comitato di Palermo è stata utilizzata per l’acquisto di beni di prima necessità, distribuiti alle famiglie in difficoltà del territorio palermitano. La donazione alla Comunità di Sant’Egidio è stata utilizzata per sostenere le iniziative di vicinanza agli anziani poveri in casa e alle persone con disabilità non solo portando la spesa e le medicine, ma anche per implementare il contatto diretto attraverso l’uso delle tecnologie grazie a email e video-messaggi. Inoltre, ha supportato le attività di sostegno ai senzatetto, per i quali la Comunità sta contribuendo alla prevenzione con la distribuzione di gel igienizzanti e altri presidi sanitari utili nella difesa al virus.
Infine, in occasione di ‘Sicilia en primeur’ 2020 l’associazione dei produttori siciliani di qualità ha lanciato il nuovo logo e la nuova immagine coordinata e presentato il nuovo sito che sarà a breve online. La nuova identità del brand nasce dalla necessità di trasferire il concetto di associazione di aziende vinicole di qualità con un’immagine sobria, fresca, moderna e dinamica in cui, per necessità, la Sicilia debba trovarsi al centro di un racconto che si muove tra tradizione e innovazione, che coesistono come le facce della stessa medaglia, anime irrimediabilmente legate senza le quali l’identità risulta incompleta.
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