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25 aprile, Pescara sceglie parole Segre

(ANSA) – PESCARA, 25 APR – A Pescara celebrazioni del 25 aprile a partire dal cippo di Colle Pineta, nel giardino della scuola 11 febbraio 1944 dove furono giustiziati 9 giovani partigiani. A onorare la loro memoria il sindaco Marco Alessandrini, il prefetto Gerardina Basilicata, l’Anpi Pescara, la dirigente della scuola, Raffaella Di Donato, il consigliere regionale Antonio Blasioli, famigliari dei partigiani uccisi e cittadini.
    Poi piazza Garibaldi, con il discorso del sindaco, l’ onore ai caduti e il riconoscimento ad Adolfo Ceccherini, oggi 98enne, al quale il Comune ha consegnato una pergamena e l’Anpi una targa e una tessera onoraria. ‘Ho resistito, perché sono stata amata, scegliete sempre la vita perché è meravigliosa’: queste le parole della senatrice a vita, Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute ad Auschwitz, scelte dal sindaco per sottolineare “i sentimenti di resistenza, gli stessi che hanno mosso coraggio e gesta dei nostri partigiani, coloro che hanno combattuto perché il nostro Paese scegliesse la vita”.

A onorare la memoria della Resistenza e il valore della Festa di Liberazione, anche l’arcivescovo metropolita mons. Tommaso Valentinetti, il questore Francesco Misiti, il presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli, il presidente della Provincia Antonio Zaffiri, consiglieri, associazioni combattentistiche e d’arma e autorità civili e militari. La cerimonia si è conclusa con la rappresentazione di Banditen, lo spettacolo della Compagnia dei Guasconi, dedicato alla storia della Brigata Maiella. “Dobbiamo tenere sempre alta la guardia, perché i razzismi, l’odio e l’intolleranza che generarono il periodo più buio della nostra storia, non sono mai morti; i segni della violenza – ha affermato Alessandrini nel suo discorso – sono ovunque, c’è persino chi ne ha nostalgia, dimenticando l’orrore che essi hanno portato”. “Noi – ha proseguito – siamo orgogliosi di festeggiare il 25 aprile per quello che è, non una disputa fra fascisti e comunisti, né una cerimonia per pochi, né un evento militare: il 25 aprile è la guerra (vinta) di liberazione dall’ invasore tedesco e dalle forze nazi-fasciste, per quella cosa così bella che si chiama democrazia”.

Nel pomeriggio la marcia anti-fascista.  

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