(ANSA) – CHIETI, 5 GIU – ”In Abruzzo e Molise non ci sono evidenze di radicamento di strutture di sodalizi mafiosi però sono state rilevate presenze di personaggi legati alla criminalità come dimostrano le operazioni di servizio che abbiamo fatto, ad esempio il furto ai bancomat con la tecnica della marmotta, oppure il traffico di sostanze stupefacenti o le rapine fuori sede in cui si sono evidenziati dei soggetti vicini a organizzazioni criminali che vengono dalla Puglia, dalla Campania o dalla Calabria: però l’attenzione investigativa è molto alta, noi abbiamo una sinergia fra il comparto territoriale e il comparto di specialità, sono presenti sul territorio due sezioni anticrimine che sono le articolazioni periferiche del raggruppamento operativo speciale che collaborano con il comparto territoriale sotto le disposizioni delle direzioni distrettuali antimafia dirette dal procuratore Renzo e dal procuratore D’Angelo”. Lo detto oggi a Chieti, parlando con i giornalisti durante la festa dell’Arma il generale di brigata Carlo Cerrina, comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise.
”Non c’è nessun fenomeno di cui preoccuparsi – ha aggiunto Cerrina rispondendo una domanda – ma c’è da stare sempre attenti, l’attenzione è sempre alta: assieme alle altre forze di polizia, sotto le direttive dei prefetti e dei procuratori della repubblica, agiamo in sinergia per continuare a garantire che questi territori rimangano in questo stato che certamente è uno stato di sicurezza non ottimale, però che non crea particolare preoccupazione”. Quanto all’attività in Abruzzo e Molise ”l’arma dei carabinieri ha ottenuto dei significativi risultati nel contrasto alla criminalità diffusa grazie alla sua capillarità – ha detto ancora Cerrina – 228 stazioni, di cui in 208 siamo l’unico presidio di legalità, e questa prossimità ai cittadini è stata pagante. Noi abbiamo perseguito il 77% dei reati complessivamente denunciati, e di quelli scoperti da tutte le forze di polizia il 60,2% sono stati scoperti dall’arma dei carabinieri. Questo è uno dei due pilastri. Il secondo pilastro è il coordinamento dell’attività di sicurezza pubblica fatto dai Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica in cui le forze di polizia presiedute dal prefetto vengono coordinate e trasformano in sinergia le loro specificità”.
Quanto al rapporto con i giovani, dopo aver evidenziato che il comandante generale Nistri e il ministro Bussetti hanno rinnovato il protocollo della cultura della legalità, Cerrima ha aggiunto: ”Noi andiamo nelle scuole, le scuole vengono da noi, visitano i reparti forestali, visitano i reparti dei carabinieri, parliamo di cultura della legalità ma anche di cultura dell’ambiente: l’investimento sui giovani è l’ investimento che paga nel futuro”. (ANSA).