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Coronavirus:Teramo,delibera per aiuti a fasce deboli

(ANSA) – TERAMO, 30 MAR – Dovrebbe andare in giunta già domani la delibera con cui il Comune di Teramo darà attuazione all’ultimo decreto volto a dare un sostegno a quelle famiglie per cui l’emergenza coronavirus si sta trasformando in un dramma economico e sociale. Sostegno che si concretizzerà in un buono spesa grazie al quale il Comune stima di poter dare un aiuto concreto a circa mille famiglie. Ad annunciarlo il sindaco Gianguido D’Alberto.
    “Per il Comune di Teramo l’importo previsto è di 324mila euro – spiega il sindaco – e contiamo di partire già in settimana.
    Ovviamente è una misura straordinaria e limitata nel tempo e che si rivolge a quella fascia di popolazione che ha sofferto più degli altri, sotto l’aspetto economico, per l’emergenza coronavirus e che non ha mai avuto un rapporto con l’amministrazione sotto l’aspetto di un contributo pubblico”.
    Dalla misura saranno dunque esclusi dipendenti pubblici e privati che percepiscono lo stipendio, così come non saranno considerati beneficiari prioritari quei cittadini che in qualche modo usufruiscono già di misure di sostegno che vanno dal Rei agli ammortizzatori sociali.
    “La misura si rivolge principalmente a quella parte di cittadini che rientrano in quella che potremmo definire come una “zona d’ombra” – sottolinea l’assessore al sociale Ilaria De Sanctis, – come colf, badanti, babysitter, persone con lavori irregolari o atipici”.
    Per accedere alla misura bisognerà fare domanda su un apposito modulo che sarà redatto dal Comune, autocertificando come l’attuale stato di difficoltà sia legato all’emergenza coronavirus. Modulo che dovrebbe essere disponibile nei prossimi giorni sul sito dell’ente e che dovrà essere inoltrato in via telematica. Non potranno beneficiare dell’aiuto coloro che hanno più di 5mila euro di depositi in banca tra conto corrente e depositi immediatamente esigibili e i buoni spesa avranno importi standardizzati: 150 euro per nuclei composti da una sola persona, 280 euro per nuclei fino a tre unità, che salgono a 330 se c’è un minore, di 430 euro per nuclei con almeno 4 unità che salgono a 500 euro se c’è almeno un minore. Gli utenti, inoltre, nel riempire la domanda potranno indicare due attività commerciali dove spendere il buono (vendita di prodotti alimentari, per l’igiene, prodotti per l’infanzia limitatamente ad alimentari e prodotti per l’igiene, farmacie e negozi di prodotti per riscaldamento) e il buono non potrà essere utilizzato, in ogni caso, per l’acquisto di superalcolici e giochi con vincite in denaro. “I punti vendita interessati, per potersi convenzionare con il Comune, dovranno accettare di applicare uno sconto del 5 per cento sul totale della spesa – ha spiegato l’assessore al commercio Filipponi – e l’ente provvederà a comunicare agli esercizi commerciali gli utenti che si recheranno nei loro punti vendita”.(ANSA).
   

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