(ANSA) – L’AQUILA, 06 MAG – E’ partita l’operazione dei test per verificare l’eventuale positività al Covid-19 agli operai delle imprese impegnate nella ricostruzione dell’Aquila promosso per gli associati con un protocollo ad hoc dall’Ance) della provincia dell’Aquila: oggi, ancora in un clima di incertezza normativa sulla obbligatorietà o meno di tamponi alle maestranze, sono stati effettuati i primi 100 prelievi nel centro allestito con tensostrutture nell’ex presidio sanitario di Collemaggio, dove si registrano code di auto. In una nota dell’Ance viene annunciata per domani o dopodomani la riapertura “dei primi cantieri edili Covid free all’Aquila, caso unico in Italia”: lo slittamento del riavvio dopo oltre due mesi dei lavori in quello che viene definito il cratere più grande d’Europa, con 7mila addetti e oltre 500 commesse, si è consumato tra le polemiche lo scorso 4 maggio in concomitanza con la fase 2 dell’emergenza coronavirus.
Tamponi e test sierologici sarannno processati dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale per l’Abruzzo e il Molise a Teramo che darà i responsi ai medici del lavoro in 36 ore: l’attività proseguirà “nei prossimi giorni per tutte le imprese che volontariamente ritengono di dover sottoporre a screening le proprie maestranze” – si legge ancora nella nota. La capacità del centro prelievi Ance è di 500 test al giorno. In poche ore le prenotazioni hanno superato quota mille. Nella nota, i costruttori aquilani parlano di volontarietà: ma lo screening preventivo è obbligatorio in un’ordinanza del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, emessa il 2 maggio scorso per evitare che in un territorio tra i meno colpiti d’Italia, potesse, con l’arrivo di migliaia di maestranze fuori dall’Abrizzo, verificarsi un picco di contagi.
Una delibera molto contestata perché ha di fatto determinato lo slittamento della riapertura dei cantieri, annunciato dallo stesso sindaco il 4 maggio, e perché secondo alcune categorie contrasta con la normativa nazionale che prevede tamponi volontari. (ANSA).