avvocatoinprimafila il metodo apf

Giardini botanici scuole Parco Majella

(ANSA) – PESCARA, 7 GIU – Nel Parco Nazionale della Majella sono stati coinvolti 260 alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado, in un percorso educativo-didattico triennale promosso ed attuato nell’ambito del Progetto Europeo Life Floranet, che vede in questi giorni la conclusione della seconda fase delle attività consistenti nella messa a dimora nei cortili delle scuole di oltre 400 piante autoctone, tra cui alcune delle specie target rare Floranet quali l’Astragalo aquilano e l’Iris Marsica, riprodotte appositamente nel vivaio del Parco, presso il Giardino Botanico “Brescia” di Sant’Eufemia a Maiella (Pescara). I tecnici del Parco della Majella e gli operatori di Legambiente, hanno coadiuvato e seguito gli studenti che con entusiasmo e partecipazione hanno lavorato direttamente e manualmente nella creazione dell’aiuola Floranet.

   Sono state fornite grandi fioriere in legno che unitamente agli spazi disponibili a terra per la messa a dimora delle piante, hanno permesso la realizzazione di 12 piccoli “giardini botanici”, corrispondenti al numero di plessi che hanno aderito al programma didattico, completi di pannelli informativi e cartellini con i nomi delle piante. In particolare le aiuole Floranet sono state realizzate dagli studenti della Scuola primaria di Tocco da Casauria, della Scuola primaria e secondaria di I grado di Manoppello C.U. e Manoppello Stazione (Pescara), dalla Scuola primaria di Palena, Torricella Peligna, Fara San Martino e Guardiagrele (Chieti), e secondaria di I grado di Palena, Lama dei Peligni, e Montenerodomo (Chieti). Floranet è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea, per la salvaguardia e la valorizzazione di sette specie vegetali rare ed in pericolo di estinzione presenti nei parchi naturali dell’Appennino Abruzzese, che vede quale beneficiario il Parco Nazionale della Majella e partner di progetto il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Regionale Sirente -Velino, l’Università di Camerino e Legambiente. 

Exit mobile version