(ANSA) – L’AQUILA, 12 NOV – Oltre 300 specie della flora montana e alpina dell’Appennino centrale, tra cui la stella alpina appenninica (Leontopodium nivale) e la violetta della Majella (Viola majellensis), si possono ammirare nel Giardino Alpino di Campo Imperatore, a 2117 metri nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, fondato nel 1952 dal botanico Vincenzo Rivera, unico nel suo genere in Italia per posizione geografica e altitudinale e tra i più alti in quota in Europa.
Di questa importante realtà per la conservazione della biodiversità ex-situ di specie di alta quota si parlerà oggi dalle 15.30 nell’aula magna “Clementi” del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila con la presentazione dei risultati del progetto ‘Una storica realtà da valorizzare: il Giardino Alpino di Campo Imperatore’, realizzato dall’associazione ProNatura con il contributo di Fondazione Carispaq per contribuire ad assicurare la piena fruizione del Giardino Alpino, di proprietà dell’Università aquilana e senza risorse dal 2009.