(ANSA) – ROMA, 04 GIU – “Alla banca Popolare di Bari c’è una gestione del personale letteralmente indecente. Ho personalmente riscontrato una situazione scandalosa da ricondurre alla responsabilità di un paio di dirigenti senza attributi né capacità, che si fanno comandare da piccoli personaggi legati alla politica, come avveniva alla Cassa di risparmio di Chieti, dove l’autista del direttore generale era il vero padrone della banca, come testimoniato anche da articoli e libri di autorevoli giornalisti. A Chieti l’autista del direttore generale imponeva trasferimenti e promozioni, incidendo sulle scelte strategiche della banca come hanno anche evidenziato le ispezioni della Banca d’Italia. Alla Popolare di Bari, alle spalle dei commissari, che stanno cercando di salvare il salvabile, c’è chi si muove nell’ombra per ricreare quelle condizioni clientelari e quel sistema di rapporti perniciosi del quale hanno fatto le spese, con danni non indifferenti, lavoratrici e lavoratori in possesso di requisiti normativi, come quelli legati alla “legge 104”, o in precarie situazioni familiari o la stragrande maggioranza del personale che opera quotidianamente in assoluta lealtà e buona fede. A questo punto, sarei davvero lieto se, durante il processo per i recenti scandali, si facesse realmente luce su ciò che è accaduto in tutti questi anni e su quanti hanno approfittato del sistema Popolare di Bari, dentro e fuori la banca, ricevendo ogni tipo di privilegio. Le organizzazioni sindacali stanno negoziando un piano industriale che quotidianamente viene però destabilizzato da voci e da pettegolezzi con il solo obiettivo di far saltare il tavolo e porre in liquidazione la banca, distruggendo così migliaia di posti di lavoro». Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, in una nota. (ANSA).
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