(ANSA) – PESCARA, 17 APR – Strade con scarso traffico, pochissimi passanti, ma utenze e affitti vanno pagati e, soprattutto, se sei titolare di un’attività considerata indispensabile, non puoi ricevere alcun sostegno economico. E tieni aperto il tuo negozio. “All’inizio di marzo ho deciso di chiudere per prudenza – racconta Sonia nella sua erboristeria di via Gobetti a Pescara – ma il 25 ho riaperto. Si entra uno per volta, con guanti e mascherina, ho a disposizione il gel alcolico. La mia attività è assimilabile a una parafarmacia, nell’orario di chiusura consegno a domicilio a clienti che non abitano in centro. Ma qui intorno c’è il deserto”. Nel raggio di cento metri sono aperti l’edicola, un frutta e verdura, la farmacia e, da pochi giorni, anche un negozio di calzature per bambini. “Chiudere 20 giorni è stata una mia scelta, non l’ho mai fatto prima – racconta Sonia – Senza lavorare non sai come pagare le bollette, ma troppi non sono in condizione di spendere. E’ un circolo vizioso, non so come ne usciremo”.