(ANSA) – MATERA, 9 FEB – Nel circuito urbano del rupestre di Matera (Capitale europea della Cultura 2019) alla scoperta di antichi monasteri, segnati dalla presenza silenziosa di uomini dediti alla preghiera e all’arte con la rappresentazione dell’iconografia cristiana e bizantina. L’opportunità è offerta da due siti rientrati a far parte della piena disponibilità dell’amministrazione comunale, che li destinerà a funzioni culturali: si tratta della chiesa rupestre di Santa Maria de Armeniis e del complesso monastico di Santa Lucia e di Sant’Agata.
Situata nel Sasso Caveoso, Santa Maria de Armeniis si affaccia sul “ghetto” che contrassegnava il quartiere ebraico.
L’altro complesso conventuale restaurato, quello di Santa Lucia e di Sant’Agata, si trova a ridosso di Largo Madonna delle Virtù, che separa il Sasso Barisano da quello Caveoso. L’ex monastero si affaccia sulla “gravina” e sui sentieri che portano dagli antichi rioni di tufo al Parco rupestre.