(ANSA) – NAPOLI, 31 GEN – Con il cerchio attorno all’omicida
ormai chiuso, restano ancora in piedi nella vicenda del bimbo di
7 anni ucciso a Cardito (Napoli), le indagini sulla madre della
vittima. Bocche cucite alla Procura di Napoli Nord, ma gli
accertamenti stanno proseguendo per verificare il comportamento
della donna sia nelle fasi concitate che hanno portato alla
tragedia, che nei giorni e nei mesi precedenti.
Il 24enne Tony Essobti Badre, compagno della donna,
reo-confesso del pestaggio mortale del piccolo di 7 anni e del
ferimento della sorellina di un anno più grande, durante
l’udienza di convalida del fermo ha raccontato che la compagna
avrebbe cercato di fermarlo, inutilmente, provando dunque a
salvare i figli dalla sua furia; resta però da capire perché la
donna non lo abbia denunciato subito dopo il pestaggio,
attendendo ore poi risultate fatali. Lo stesso Badre ha detto di
aver sottovalutato le condizioni del piccolo, tanto da essere
andato in farmacia e comprare delle medicine con cui curare le
contusioni.