(ANSA) – NAPOLI, 1 OTT – Guardare al tema della migrazione uscendo dal dibattito quotidiano e superando i muri del ‘nazionalismo radicale’, che portano a considerare queste persone ‘come un problema e non come una risorsa’. Una prospettiva raccontata da alcuni tra i principali esponenti della psicologia a livello mondiale, che hanno lasciato i luoghi di origine e che, partendo dalla loro cultura, rappresentano oggi una ricchezza per il Paese che li ospita. Intorno a questi spunti di riflessione si articola a Napoli il convegno internazionale ‘Dal conflitto e dall’odio alla cura e alla speranza’, organizzato dal dipartimento di Studi umanistici e dal Community Psychology Lab della Federico II, dalla Società Italo-americana di psicologia (Iaps) e dall’associazione Psicologi per la responsabilità sociale, in collaborazione con l’Associazione italiana di psicologia e l’Ordine degli Psicologi della Campania. Una tre giorni di dibattiti che si svolgerà nel capoluogo campano dal 4 al 6 ottobre.