Bagni ‘gender free’ in municipio, aggiunta di una terza identità di genere sui questionari grazie alla casella ‘altro’ oltre all’opzione maschio/femmina, adozione di un linguaggio inclusivo e possibilità per lavoratori degli enti aderenti di utilizzare l’alias in caso di fase di transizione sessuale. Sono gli impegni assunti tramite un protocollo firmato a Reggio Emilia per contrastare le discriminazioni verso gli orientamenti sessuali degli Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali). Per i promotori è il primo del genere in Italia. Il protocollo è stato siglato, alla presenza anche dell’assessore regionale alle pari opportunità Emma Petitti, da diversi enti istituzionali – tra cui Comune, Ausl, università – della città in cui tre anni fa si è celebrata la prima unione civile del Paese.