Non omicidio volontario, ma l’ipotesi più lieve di omicidio stradale. Così il tribunale della Libertà di Bologna ha valutato l’episodio del 27 settembre a Minerbio, quando Rocco Giulio Capria, camionista 51enne, residente a Rosarno (Reggio Calabria), ha investito e ucciso il collega Rachid Nfir, 47 anni, marocchino, davanti allo zuccherificio Coprob.
Nel decidere sul ricorso presentato dal difensore dell’indagato, avvocato Manuela Amore, i giudici hanno dunque riqualificato il reato e sostituito la misura del carcere decisa il 30 settembre dal Gip con gli arresti domiciliari, nella casa familiare in Calabria.
Nell’udienza davanti al Gip Capria aveva sostenuto che era stato un investimento accidentale: c’era stata una lite, aveva detto, ma non con la vittima, bensì con un’altra persona che era con lui. Ancora non sono disponibili le motivazioni dell’ordinanza del tribunale.