“Attendo quello che deciderà il plenum del Csm, ma posso fin d’ora dirmi onorato dell’importante incarico per cui sono stato proposto dalla commissione incarichi direttivi. Sarebbe un privilegio dirigere la Procura minorile della capitale per la quale ho fatto domanda nel 2018. Qualora non dovessi farcela la procura verrebbe comunque diretta da una collega bravissima, che so aver lavorato benissimo nella mia Calabria”. Il presidente del tribunale per i minorenni di Bologna, Giuseppe Spadaro, commenta così la proposta, a larga maggioranza, per la sua nomina a procuratore capo presso il tribunale per i minorenni di Roma.
Spadaro era arrivato a Bologna nel 2013, come uno dei più giovani presidenti di tribunale d’Italia, dopo 23 anni di servizio in Calabria, entrato in magistratura nel 1990.
Durante la sua presidenza, il tribunale per i minori bolognesi ha emesso provvedimenti innovativi, ad esempio aprendo la strada avviata proprio dalla collega Melita Cavallo ex presidente del Tribunale per i minorenni capitolino in materia di stepchild adoption. Mentre doveva affrontare problemi di organico e di fatiscenza dei locali, si è trovato a giudicare una serie senza precedenti di crimini commessi da ragazzini, come i brutali stupri di Rimini dell’estate 2017 o l’omicidio dei coniugi di Pontelangorino, sempre nello stesso anno, assassinati dal figlio e da un amico, o il delitto di Castello di Serravalle, dove il sedicenne Giuseppe Balboni è stato ucciso da un coetaneo a settembre 2018.
L’ufficio giudiziario bolognese è stato elogiato in sede di ispezione ministeriale ordinaria poiché ha innalzato la produttività eliminando annoso arretrato, nonostante carenza di personale amministrativo e sottodimensionamento dell’organico dei giudici