La misura permette alle famiglie di abbattere i costi di frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia
Trieste, 30 mar – “La cultura della qualità, della disponibilità e dell’accessibilità nei servizi educativi per la prima infanzia ha per questa Giunta una rilevanza particolare”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale Alessia Rosolen nel lanciare l’abbattimento dei costi delle rette per l’asilo nido evidenziando che “con questa misura la Regione, con uno
stanziamento di oltre 20 milioni di euro, azzera di fatto le rette a carico delle famiglie con Isee fino a 50 mila euro i cui figli risultano iscritti alle strutture pubbliche o private del
territorio. L’obiettivo è quello di facilitare l’accesso ai servizi per la prima infanzia, rispondendo ai bisogni di conciliazione vita-lavoro dei genitori e contribuire alla prevenzione della povertà educativa, garantendo l’accessibilità dei servizi a tutte le famiglie e in particolare a quelle più numerose e fragili”.
Le famiglie possono presentare la domanda a partire dal 31 marzo fino al 31 maggio. Le domande possono essere presentate anche successivamente, ma saranno inserite in lista d’attesa e accolte sulla base della disponibilità di risorse finanziarie che la Regione trasferisce al Servizio sociale del Comune territorialmente competente, seguendo l’ordine cronologico di invio delle stesse.
Può presentare istanza per ottenere l’abbattimento della retta, il genitore con figli di età compresa tra 0 e 3 anni iscritti ai nidi pubblici o privati ricompresi nell’apposito Registro delle
strutture accreditate che va consultato, sul sito della Regione, prima di fare domanda.
Per avere accesso alla misura è obbligatorio che, al momento della presentazione della domanda, almeno uno dei genitori abbia residenza o attività lavorativa in Friuli Venezia Giulia da almeno 12 mesi continuativi ed essere in possesso di un Isee pari o inferiore a 50 mila euro.
Il beneficio è inoltre riconosciuto alle madri di figli minori, residenti o che lavorino nel territorio regionale da almeno un anno continuativo, inserite in un percorso personalizzato di
protezione e sostegno all’uscita da situazioni di violenza, anche in assenza di presentazione di dichiarazione Isee.
L’entità del beneficio mensile, cumulabile con la misura nazionale, è determinata annualmente in base al tipo di servizio frequentato e alle ore di frequenza: per i nuclei familiari con
un unico figlio minore (Isee fino a 50 mila euro) la misura è stabilita fino a un massimo di 250 euro per la frequenza a tempo pieno e fino a un massimo di 125 euro per la frequenza a tempo parziale; per i nuclei familiari con due o più figli minori (Isee fino a 50 mila euro) la misura è stabilita fino a un massimo di 450 euro per la frequenza a tempo pieno e fino a un massimo di 225 euro per la frequenza a tempo parziale.
Qualora il medesimo nucleo familiare abbia due o più figli che frequentino contemporaneamente uno dei servizi educativi per la prima infanzia, il beneficio è riconosciuto a tutti i figli nella stessa misura e cioè fino a un massimo di 450 euro per il tempo pieno e a un massimo di 225 euro per il tempo parziale.
Il beneficio è ridotto del 50 per cento se il genitore richiedente, componente il nucleo familiare, è residente o presta attività lavorativa nel territorio regionale da meno di 5 anni
continuativi.
La domanda deve essere presentata, esclusivamente in via telematica, ai Servizi sociali dei Comuni territorialmente competenti attraverso il sistema informativo IOL della Regione
Friuli Venezia Giulia. Le istanze devono essere presentate da un genitore o affidatario appartenente al nucleo familiare all’interno del quale è presente il bambino iscritto al nido.
“I cambiamenti demografici intervenuti negli ultimi decenni – commenta Rosolen – hanno spinto l’Amministrazione regionale a una più complessiva politica di valorizzazione dell’infanzia anche in virtù delle conseguenze che questa può avere in ambito familiare, delle pari opportunità, dell’occupazione. A partire da questa misura, intendiamo ora adottare una politica tesa alla definizione di un sistema educativo 0-6 anni e alla promozione di un approccio integrato tra il diritto all’educazione e la conciliazione capace di rispondere efficacemente alle esigenze delle famiglie e al calo demografico”.
Per qualsiasi informazione è possibile consultare la “Guida per presentazione delle domande” e le “Modalità di inserimento” pubblicate sul sito della Regione o rivolgersi Servizio sociale del Comune territorialmente competente. Per problemi tecnici è possibile rivolgersi a Insiel ai recapiti telefonici: 800 098 788 (da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 18.00) oppure via mail a [email protected].