Servono incentivi alla coltivazione e potenziamento della ricerca
La coltivazione maidicola registra una progressiva riduzione degli ettari investiti che, in 15 anni, si sono praticamente dimezzati, favorendo la crescita delle importazioni nel nostro Paese anche di prodotto ogm. Le aziende maidicole italiane sono circa 100mila e investono meno di 600mila ettari. In Friuli VG, gli ettari destinati al mais sono 40mila, contro i 91mila del 2011. «Se non si provvederà al rilancio colturale – ricorda Confagricoltura Fvg – in particolare saranno a rischio le produzioni alimentari Dop di origine animale vincolate, dai disciplinari produttivi, ad avvalersi per l’alimentazione del bestiame di mangimi e foraggi del territorio».
Dunque, è fondamentale il rilancio della produzione maidicola, per questo Confagricoltura ha valutato positivamente la recente riunione del Tavolo tecnico ministeriale. In tale occasione ha sostenuto le proposte presentate nelle bozze dei documenti programmatici integrativi del Piano di settore che prevedono di consolidare e rafforzare lo strumento economico dei pagamenti diretti, di promuovere anche un sostegno accoppiato, nonché di favorire l’accesso ai Psr regionali attraverso un’adeguata premialità e potenziate misure a supporto di investimenti e pratiche produttive innovative. Confagricoltura, inoltre, ha ribadito la necessità di rafforzare ricerca, innovazione e assistenza tecnica. In tale ottica: il potenziamento della Rete nazionale di confronto varietale; l’individuazione di percorsi produttivi per specialties in filiera e per rispondere alle sfide ambientali; l’analisi e la verifica in campo delle potenzialità delle NBT (New breeding technique), cioè cisgenesi e genome editing, che si differenziano dagli ogm.
Confagricoltura, adesso, sta approfondendo la materia con i dirigenti sul territorio e con la base associativa, per perfezionare in tempi brevi le linee programmatiche tracciate.