(ANSA) – TRIESTE, 31 AGO – Sono “circa 500” i posti di lavoro a rischio nel caso in cui l’area a caldo della Ferriera di Trieste venisse riconvertita. A lanciare l’allarme, dopo l’apertura “ufficiale” di Siderurgica Triestina – Gruppo Arvedi nei confronti di una proposta di chiusura e riconversione, sono le rappresentanze sindacali che per lunedì hanno annunciato un’assemblea dei lavoratori con i segretari di Fim-Fiom-Uil e le Rsu, durante la quale “verrà deciso il da farsi”. La riconversione dell’impianto, da tempo al centro delle proteste perché ritenuto causa di inquinamento, potrebbe prevedere uno sviluppo logistico. “A oggi – afferma il segretario provinciale Fiom, Marco Relli – l’area a caldo occupa circa 400 dipendenti”, a cui va aggiunto un indotto “di 100-120” addetti. Solo “una minima parte potrà essere assorbita nell’area a freddo, per gli altri dovremmo capire quali sono le intenzioni”. Sindacati e lavoratori sono “preoccupati perché le prospettive non ci sono” e “la disoccupazione a Trieste sta aumentando”. (ANSA).