(ANSA) – TRIESTE, 8 OTT – “Straordinaria dedizione, fede nell’investigazione scientifica e grande capacità di intuizione nel perseguire un obiettivo scientifico”. E’ lo spirito che ha portato il cosmologo James Peebles e i planetologi Michel Mayor e Didier Queloz ad essere insigniti del Premio Nobel per la Fisica 2019. Così li descrive Carlo Baccigalupi, ricercatore presso il Settore di Astrofisica alla Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste. A portare i tre scienziati a ricevere il prestigioso riconoscimento, le loro scoperte relative alla radiazione cosmologica di fondo e ai primi pianeti esterni al Sistema Solare, che hanno cambiato la nostra immagine dell’universo.
Grazie agli studi degli svizzeri Mayor e Queloz, spiega Baccigalupi, oggi “si preparano missioni satellitari per il prossimo decennio” che ci “consentiranno di fare una spettroscopia – ovvero comprendere gli elementi chimici che compongono le atmosfere dei pianeti extrasolari vicini e quindi la ricerca della vita. Una vera rivoluzione”.