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Salute: Riccardi, campagna comunicazione per malattie cardiovascolari

Udine, 23 ago – “Il problema dei tempi decisionali è diffuso e
ripropone la necessità di un’educazione partecipata di comunità e
il coinvolgimento attivo dei cittadini nei percorsi di cura”.

Lo dichiara il vicepresidente e assessore alla Salute Riccardo
Riccardi in merito alla campagna di comunicazione sulla
prevenzione delle malattia cardiovascolari lanciata in questi
giorni dalle Aziende isontino-giuliane.

“Abbiamo reti ed organizzazioni efficienti che dobbiamo
costantemente monitorare ed innovare e che richiedono il
contributo di tutti gli attori: i cittadini, i sistemi
dell’emergenza territoriale, le organizzazioni ospedaliere, le
strutture di prevenzione e riabilitazione. Su questi aspetti di
approccio globale la Regione è in prima linea” assicura Riccardi.

Le malattie cardiovascolari costituiscono la più frequente causa
di morte nei paesi occidentali. A Trieste e Gorizia, in caso di
infarto miocardico acuto, meno del 50% dei pazienti attivano i
soccorsi entro la prima ora dall’insorgenza dei sintomi e circa
il 30% giungono in ospedale oltre la seconda ora.

Un depliant diffuso in modo capillare sul territorio, curato
dalle Cardiologie delle Aziende sanitarie Isontino-Giuliane, in
prospettiva di Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina
(ASUGI), con il patrocinio degli Ordini dei Medici di Trieste e
Gorizia, illustra come riconoscere un sintomo di sospetta origine
coronarica, cosa fare, cosa succede in caso di infarto
miocardico. Il volantino, stilato in accordo con le indicazioni
delle Linee di gestione Piano sanitario regionale FVG 2019, è in
distribuzione in tutte le farmacie ed ambulatori di Medicina
generale dei territori provinciali di Trieste e Gorizia.

“Il tempo – afferma Gianfranco Sinagra, direttore del
Dipartimento Cardiotoracovascolare AsuiTs – è importante: ogni
minuto trascorso dall’insorgenza del dolore equivale a una parte
di muscolo cardiaco che muore.  Solo per fare un esempio: ogni
mezzora di ritardo nell’accesso alle cure provoca l’aumento del
7,5% della mortalità a un anno per infarto. Il 90% dei pazienti
in area triestina, grazie ad un’organizzazione efficiente ed una
rete che funziona, hanno una coronaria riperfusa mediante
angioplastica entro 90 minuti dalla diagnosi, ed è pertanto
fondamentale incidere anche sui tempi decisionali che inducono un
malato ad attivare il sistema”.

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