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Teatro: Macbettu, quando Shakespeare si fece sardo

 

(ANSA) – UDINE, 03 NOV – “Macbeeeettu … Macbeeeettu …”, sulla scena sempre avvolta dall’oscurità, dove si alza continuamente polvere, il nome del generale è evocato con insistenza. La tragedia rivisitata con originalità da Alessandro Serra non ha nulla di scozzese, ma probabilmente se Shakespeare non fosse stato inglese, sarebbe stato sardo.

Perché la forza dei sonagli, delle pelli percosse, delle urla rauche degli otto attori in scena che gridano (e sembrano mille) in quella nodosa e inestricabile lingua che è il sardo, e la sobria solennità delle coppole e delle giacche coincidono per ferocia, muscoli e magia con l’atmosfera che il Grande Bardo creò nella Scozia di re Duncan.

Lo spettacolo è andato in scena in tutto il mondo ed è stato giustamente premiato più volte e ieri sera al Teatro Giovanni da Udine, per una unica rappresentazione, è giunta la conferma del consenso del pubblico: applausi per tre, quattro ininterrotti minuti a richiamare in scena ben cinque volte gli attori. 

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