(ANSA) – TORINO, 20 LUG – “Non so ballare, non so recitare, non insegno fitness, tennis, arco, non so usare il microfono o suonare uno strumento, ma ho una qualità importantissima: piaccio alla gente”. Alessandro Guandalini lo scopre all’inizio della sua carriera di animatore nei villaggi turistici, partita a ventidue anni.
E’ questo forse il segreto del suo successo, che lo porta in due decenni – prima nei Villaggi del Ventaglio, poi nei Bravo Club di Alpitour – a salire tutti gli scalini della gerarchia dell’animatore.
Questa parabola è l’oggetto del volume di memorie ‘Alla granda, la mia vita di animatore tra spiaggia e realtà’, pubblicato dalle edizioni Il Rio.
Con una scrittura spumeggiante, Guandalini ne ripercorre le tappe, dedicando ogni capitolo a una stagione. Alla fine della carrellata si scopre che gli animatori sono tutti una grande famiglia e si ritrovano negli anni, non solo fra loro ma anche con gli amici locali e gli ospiti affezionati. Vivono amicizie e amori, e la loro casa è il mondo.