“E’ stata un’emozionante esperienza poter vedere con i nostri occhi questi luoghi, che hanno segnato con tristi avvenimenti la storia dell’uomo. Siamo rimasti molto colpiti dalla crudeltà e dalla facilità con cui la vita di tanti esseri umani veniva ridotta a nulla, come i più fragili venivano eliminati perché considerati ormai ‘inutili’. Sicuramente grazie a questa esperienza avremo un ricordo più profondo di questa tragedia, che trasferiremo ad altre persone perché è importantissimo non dimenticare questi avvenimenti, affinché non si ripetano”. Lo hanno detto gli studenti dell’Istituto Einaudi- Chiodo della Spezia al termine del viaggio con la delegazione del Consiglio Regionale nei luoghi della Shoah.
I giovane dell’Istituto Della Rovere di Savona hanno spiegato: “Siamo stati colpiti dalla terribile organizzazione di questa macchina di morte, dal modo in cui i prigionieri nei lager non erano considerati essere umani ma “pezzi”, semplici numeri, senza più dignità. Quanto leggiamo sui libri non è sufficiente per capire la gravità e le dimensioni di questa tragedia”. L’Istituto Colombo di Camogli aggiunge: “Sono state giornate di grande emozione perché qui si è concretizzato ciò che finora abbiamo solo studiato. E’ impressionante il modo in cui i prigionieri dei lager erano trattati, le umiliazioni e i maltrattamenti superflui che subivano. Tutto questo fa comprendere la fortuna di essere nati oggi e in questa parte del mondo. E’importante che tutti possano vedere e visitare i campi di sterminio ma è stata importante anche la visita al museo Polin, che racconta come lo stesso suolo, che per secoli ha ospitato tanta cultura, è stato poi bagnato da tutto quel sangue”.
L’Istituto Primo Levi di Ronco Scrivia: “Dopo aver trascorso questi giorni ad Auschwitz e Birkenau, luoghi simbolo dell’ orrore, le emozioni che abbiamo provato sono molteplici, ma ciò che ci ha stupito di più è il non aver saputo trovare parole per esprimere ciò che abbiamo visto con i nostri occhi. Permane in noi il silenzio assordante e un forte senso di vuoto che si percepisce di fronte all’immensità del campo o semplicemente dinnanzi ai reperti ritrovati. Come afferma Primo Levi orrori simili possono ripetersi ed è compito nostro percepire e combattere con forza tutte quelle situazioni o comportamenti che ricalcano atteggiamenti di razzismo, violenza, odio e discriminazione”. L’Istituto Cardarelli della Spezia: “Se potessimo riassumere tutta l’esperienza appena trascorsa in poche parole sarebbero le seguenti: il profondo e dolorosissimo suono del silenzio. Trovarsi dinnanzi agli occhi i luoghi in cui sono stati commessi abomini simili è disarmante. Infinita è stata la commozione, il dolore, la sofferenza. Porteremo per sempre nel cuore il momento in cui abbiamo disposto le pietre con il nome dei deportati liguri al di sotto del vagone della ferrovia, la judenrampe, mediante la quale milioni di persone sono andate incontro al loro tragico destino. E’ vero quando ti dicono ‘finché non lo vedi dal vivo non puoi capire'”. L’ Istituto Costa della Spezia: “È stato impressionante vedere l’immagine di quelle donne ridotte ad uno scheletro nel museo di Auschwitz, in particolare quella di una ragazza che pesava 25 chili ed era così debole da dover essere sorretta da un’ infermiera per restare seduta”. (ANSA).