(ANSA) – GENOVA, 27 NOV – Terzo filone d’indagine sui viadotti controllati da Aspi dopo quella sul crollo del Morandi e sui falsi report. L’inchiesta, a carico di ignoti, è per omissione di lavori in costruzioni che minacciano rovina. L’indagine è collegata alla chiusura della A26 per il “grave stato di deterioramento con pericolo di rovina” rilevato dai consulenti della procura sui ponti Fado e Pecetti. Nel fascicolo potrebbero rientrare anche i viadotti Sori, Veilino e Letimbro. Secondo la legge commette questo reato “il proprietario di un edificio o di una costruzione che minacci rovina ovvero chi è per lui obbligato alla conservazione o alla vigilanza”. L’inchiesta nasce dalle segnalazioni dei consulenti che avrebbero riscontrato che sotto l’impalcato dei viadotti vi era uno stato di corrosione del cemento elevata, circostanza che non poteva combaciare con i voti (40 su un massimo di 70) dati dai tecnici Spea fino a giugno. Gli investigatori hanno acquisito i progetti del Fado e del Pecetti. Verifiche sui 18 viadotti nel mirino.