(ANSA) – MILANO, 18 APR – Ci sono “difficoltà di approvvigionamento” dei dispositivi di protezione “ed è pertanto necessario tutelare in via prioritaria gli operatori che si stanno occupando dei pazienti Covid positivi”. Così scriveva, stando a quanto riportato in un documento del Pio Albergo Trivulzio, la Direzione Welfare di Regione Lombardia il 14 marzo in una “raccomandazione” inviata anche al Pat. Allo stesso tempo, però, si legge sempre nei bollettini della ‘Baggina’, fino al 3 aprile la struttura spiegava che i tamponi erano previsti solo “per le strutture ospedaliere”.
Da un lato, dunque, si raccomandava di dotare prima di tutto di mascherine gli operatori in contatto con contagiati, dall’altro il Trivulzio scriveva che non poteva sapere chi fosse positivo: “le disposizioni pervenute sia dai Decreti promulgati, sia dalle successive Delibere e Ordinanze Regionali stabiliscono che i tamponi per Covid-19 siano da destinare alle strutture ospedaliere e non alle Strutture sociosanitarie”. Presunte carenze e ritardi degli interventi regionali sulla diffusione del virus nelle case di riposo su cui sta indagando la Procura di Milano. (ANSA).