Marroni o castagne? L’autunno è il periodo magico nei circa 1900 ettari di castagneti regionali e anche se quest’anno nelle Marche sono saltate le principali fiere mercato – come ad esempio l’evento di Montemonaco – non mancano le occasioni per portarsi a casa questo gustoso e duttile frutto del bosco. La stagione vede una raccolta ritardata ma, tutto sommato, come quantità siamo in linea con quella degli scorsi anni. Il costo medio è tra i 5 e i 6 euro al chilo. Ma qual è la differenza tra castagne e marroni? La castagna, anche secondo un regio decreto del 1939, è il frutto selvatico mentre il marrone è il coltivato: è più grande, più dolce e si sbuccia più facilmente. “Il marrone è ellittico e panciuto, di colore mogano chiaro, con striature scure e una buccia sottile. La polpa è chiara e zuccherina” spiega Sara Simoni, produttrice di Arquata del Tronto. E proprio ai marroni è dedicata la puntata di venerdì 30 ottobre di La Nutrizionista a Km Zero, il nuovo format disponibile sui canali social di Coldiretti Marche e sul blog lamiabiologanutrizionista.it: Raffaella Bocchetti è andata a Castignano a trovare la cuoca contadina Carla Cocci per conoscere e illustrare le qualità di due ricette sfiziose, semplici da preparare, nutrienti e sane. Nelle Marche ci sono circa 230 aziende agricole che ospitano castagneti. Castagne e marroni sono presenti, in questo periodo, nei vari mercati di Campagna Amica e non mancano iniziative che vedono famiglie ed escursionisti che approfittano dei weekend per andare a raccoglierle. “Arrivano soprattutto gruppi familiari e comunque qui da noi, per la sicurezza, si può contare su grandi spazio: non ci sono problemi di distanziamento” sottolinea Francesco Fortuni, presidente degli Agrimercati di Ascoli Fermo e produttore di Montemonaco.