Sono le emissioni da riscaldamento, in particolare da biomasse come legna e pellet, ma anche il traffico veicolare, le principali fonti di emissione di polveri sottili presenti nell’aria. E’ emerso durante la presentazione di due nuovi strumenti per monitorare l’inquinamento dell’aria e programmare: sono l’inventario delle emissioni in atmosfera (domestiche, industriali, da traffico e agricoltura) e la modellistica che permette di valutarne la diffusione anche per i due giorni successivi. Sono frutto di un accordo triennale tra Regione, che investe 300mila euro, Università politecnica Marche, Ateneo di Urbino con il contributo dell’Arpam: consentono di valutare la qualità dell’aria nei territori anche non direttamente monitorati da centraline. Per l’inventario delle emissioni – 18 inquinanti, 11 macrosettori in 229 Comuni – sono stati esaminati circa 300mila elementi. Alla presentazione tra gli altri l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e il direttore generale Arpam Giancarlo Marchetti.