Aumento del 31% del numero dei reati di competenza della Direzione distrettuale antimafia, gruppi “etnici” sempre più penetranti e ‘specializzati’, interessi della criminalità a rilevare attività in difficoltà o più redditizie nella fascia costiera per riciclare denaro sporco o in cantieri post sisma dove hanno operato anche ditte ‘censite’ da altre Dda. Malgrado l’assenza di “radicamenti” mafiosi, per il procuratore generale Sergio Sottani, le Marche sono una “nuova frontiera del crimine organizzato”: servirebbe una sede distrettuale della Direzione investigativa antimafia.
Preoccupa anche l’impennata di procedimenti penali a carico di minori (+39%) e di reati di droga per under 18 (+244%) secondo i dati diffusi in apertura di anno giudiziario dal presidente della Corte d’Appello Luigi Catelli. In aumento anche indebita percezione di contributi pubblici (+210%), corruzione (+125%) e furti in casa (+28%). In calo invece gli omicidi volontari (-32%) e colposi legati a incidenti stradali (-37%).