(ANSA) – ANCONA, 31 GEN – Prosegue il coinvolgimento
dell’Università Politecnica delle Marche nella missione
umanitaria promossa nel 2016 dalla Crui (Conferenza dei Rettori
delle Università Italiane) che ha portato alla rilevazione di
oggetti personali e nell’autopsia delle persone naufragate il 18
aprile 2015 nel Mediterraneo. Ora la richiesta di collaborazione
punta alle operazioni di esame del Dna su 55 salme. La
partecipazione di medici della Politecnica, con l’apporto
dell’azienda Ospedali Riuniti di Ancona, si è svolta in due settimane, con due team di medici legali coordinati dal prof.
Adriano Tagliabracci, direttore del Dipartimento di eccellenza
Scienze Biomediche e Sanità Pubblica Univpm, che hanno esaminato
i resti umani di una ottantina di persone. Grazie a questa
attività si è riusciti a conoscere la storia del bambino del
Mali con la pagella scritta in arabo e in francese, cucita
dentro il giubbotto. “E’ nostro dovere continuare a collaborare
al progetto anche in questa seconda fase” dice il rettore Sauro
Longhi.