(ANSA) – PESCARA, 1 GIU – Una delegazione di chimici e fisici abruzzesi ha partecipato al convegno “Chimica, Fisica e Universo” a Roma, organizzato dall’Ordine Interregionale dei Chimici e dei Fisici di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise, il primo dopo la riforma ordinistica che ha convertito in Legge il decreto dell’allora Lorenzin. Un’occasione per fare il punto sul riconoscimento della professione sanitaria di chimico e fisico nel settore privato e nelle pubbliche amministrazioni. Il chimico pescarese Fabio Caporale ha riassunto le azioni intraprese dall’Ordine a tutela di chimici e fisici impiegati in Agenzie Ambientali, Asl e Istituti Zooprofilattici. “Molti risultano ancora inquadrati in un ruolo tecnico mentre devono essere inseriti nel ruolo sanitario previsto nei rispettivi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, preesistenti all’entrata in vigore della legge di riforma delle professioni sanitarie”. L’Ordine intende aprire un tavolo di confronto con gli assessorati alla Salute e all’Ambiente.
L’obiettivo è poter definire un percorso concertato che garantisca ai professionisti un corretto inquadramento e agli enti pubblici di adeguarsi velocemente a quanto la normativa nazionale prevede oggi. Il mancato inquadramento sanitario, ha spiegato Caporale, “comporta, in alcuni casi, difficoltà di accesso alla prescritta formazione continua accreditata Ecm”.
Firmati, a margine del convegno, due protocolli d’intesa: uno tra l’Ordine di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise e Airp di Roma (Associazione Italiana di Radioprotezione), il secondo con il Dipartimento di Chimica dell’Università Sapienza di Roma.
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