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Giornata emigrazione molisana nel mondo

(ANSA) – CAMPOBASSO, 2 DIC – La Presidenza del Consiglio regionale del Molise organizza la V edizione della “Giornata dell’emigrazione molisana nel Mondo”, il 6 dicembre prossimo alle 17.30 nell’aula magna del Convitto “Mario Pagano” a Campobasso. Una giornata dedicata alle migrazioni di uomini, donne, famiglie che hanno portato lontano dalla loro terra le sensibilità, le voci e le speranze dei paesi del Molise. Saranno conferite 4 onorificenze di “Ambasciatori del Molise nel Mondo” a: Amato Bernardi, nato a Longano (Isernia) e residente a Philadelphia, imprenditore; Egidio Vincelli, nato a Casacalenda e residente a Montreal, artista, presidente dell’Associazione italo-canadese del “West- Island” di Montreal; Rita Sverdigliozzi, nata a Bojano e residente a Brindisi, dirigente della Squadra Mobile di Brindisi; Silvana Di Palma, nata a Oratino e residente a Londra, docente di Patologia all’Università del Surrey, Istopatologa presso il Royal Surrey County e presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Inoltre, la presidenza del Consiglio regionale conferirà tre riconoscimenti speciali a Marco Giannantonio, Maurizio Mastrangelo e Angelo Sollazzo. I primi due, molisani emigrati in Irlanda, promuovono l’enogastronomia italiana e molisana; Sollazzo, figlio di emigrato, fin da giovanissimo si è distinto nel mondo dell’Associazionismo attraverso la tutela e la promozione dei diritti degli italiani all’estero e attualmente è presidente della Confederazione degli italiani nel mondo.
    “È un grande onore e motivo di orgoglio – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone – riconoscere e celebrare molisani illustri. La Giornata dell’emigrazione molisana nel Mondo è un’importante occasione per ricollegare il Molise alle rotte significative del ‘saper fare bene’, nel mondo dell’imprenditoria, dell’istruzione, dell’arte e del cinema, dello sport e delle professioni e per ricordare e proiettare l’immagine positiva della nostra terra, attraverso le eccellenze dei suoi figli, ambasciatori delle nostre peculiarità. Un modo anche per rompere con stereotipi e luoghi comuni negativi che troppo spesso vengono associati alla nostra terra”.(ANSA).
   

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