(ANSA) – ISERNIA, 10 apr – Il Covid-19 ferma per la prima volta la processione degli Incappucciati a Isernia, nata in forma embrionale fra il XV e il XVI secolo, e che trovò una struttura di effettiva sacra rappresentazione nel Settecento. Il rituale del Venerdì Santo, con la processione del Cristo Morto, si era svolto anche dopo calamità naturali e il bombardamento angloamericano del ’43.
Neppure l’epidemia di ‘spagnola’, dopo la Prima Guerra Mondiale, aveva interrotto le funzioni religiose pasquali, che a quel tempo vennero celebrate nell’attuale piazza Tullio Tedeschi, dove era allestito un campo per curare i malati. La tradizione degli Incappucciati – secondo una ricostruzione del demologo Mauro Gioielli – è da collegare alla fondazione della Confraternita del Santissimo Sacramente (1781). Il ‘cappuccio’ veniva indossato dai portatori delle Statue del Cristo e dell’Addolorata e da coloro che trasportavano i busti degli Ecce Homo. Successivamente si sono aggiunti altri ‘incappucciati’.