Tensione altissima al corteo del Primo Maggio a Torino, dove in testa ci sono Anpi, istituzioni e sindacati e in coda i No Tav. Prima la polizia ha bloccato, con una carica e manganellate, un gruppo di No Tav che da piazza Vittorio stava cercando di raggiungere la testa del corteo. Poi, quando la polizia ha fermato e allontanato lo spezzone con migliaia di No Tav, i manifestanti hanno risposto lanciando bottiglie, lattine, aste di bandiere. Il movimento No Tav è stato portato indietro di due isolati rispetto a piazza San Carlo dove si teneva il comizio sindacale. Insulti, spintoni e accuse dal movimento: “Ci hanno preso a cinghiate, pugni e bastonate. Il Pd ha assoldato i picchiatori”. Decine di No Tav gridano “Fuori il Pd dal corteo!”.
La sindaca Chiara Appendino auspica che il corteo “sia pacifico”. “La grande sfida del lavoro – aggiunge – la vinci se ciascuno fa la sua parte. Lavoro che è dignità, è la strada per avere soddisfazioni economiche, sociali personali e bisogna lavorare tutti insieme per questo diritto”. Quanto alla presenza in piazza del tema Tav, Appendino sottolinea che “non bisogna farlo diventare un corteo sì Tav o no Tav, non è questo il tema di oggi. Ma il lavoro e dobbiamo ricordarci quanto sia doveroso per ciascuno di noi lavorare per la dignità del lavoro”.
“Oggi bisogna essere in piazza – dice il segretario della Uil Gianni Cortese – per ribadire il valore lavoro per la vita delle persone, per chi c’è l’ha, chi non ce l’ha, per chi ha un lavoro precario. Torino è una città – aggiunge – in cui bisogna trovare le risposte sia per i giovani, sia per gli anziani che vedono grosse difficoltà a usufruire dei servizi sociali e sanitari e bisogna sfruttare il riconoscimento di area di crisi complessa per cercare di dare nuovo impulso a manifattura, automotive e aerospazio”.
Per il segretario della Cisl Domenico Lo Bianco, “il Primo Maggio è l’occasione per riflettere sul lavoro che manca, che cambia, sulla precarietà, e su come dare voce alla nostra piattaforma per favorire crescita, sviluppo e creare buona occupazione”. Anche per la segretaria della Cgil Enrica Valfrè oggi “è la festa delle persone che lavorano, che cercano un lavoro, dei pensionati. In una città come Torino, è un momento importante per ribadire che il lavoro è centrale per lo sviluppo della città, del Paese e dell’Europa. Un giorno di festa ma anche di lotta per mettere insieme le richieste di ciascuno e farle diventare un’unica grande richiesta di tutti perché il lavoro torni a essere centrale, un lavoro con diritti che metta al centro la persona e il suo bisogno di dignità e libertà”.
In fondo al corteo lo spezzone con le bandiere del movimento No Tav. “Vogliamo arrivare anche noi fino in fondo, in piazza San Carlo – per portare alla città le nostre idee di un movimento che è molto piu moderno di quanto lo vogliano far passare”, ha detto uno speaker No Tav.