(ANSA) – TORINO, 02 LUG – “Di parole su questa guerra, e sui suoi morti, ne abbiamo sentite per tre mesi. Questo è il momento di stare zitti e di ricordare, ognuno come crede, i propri morti”. Così Piero Chiambretti, intervenuto oggi pomeriggio al rito laico in ricordo dei defunti del Coronavirus al Mauriziano di Torino, l’ospedale in cui è stato ricoverato perché positivo al virus lo scorso marzo e in cui la madre Felicita, 83 anni, è morta per Covid.
Nel giardino all’angolo tra corso Rosselli e corso Re Umberto, i morti durante l’emergenza – 130 dal 12 marzo al 18 maggio su circa 500 accessi – sono stati commemorati alla presenza dei famigliari e dei sanitari che li hanno assistiti.
Simbolo di rinascita e speranza un ulivo, attorno al quale, sono state condivise le narrazioni di parenti, medici e infermieri.
Il gruppo ‘salutearte’ dell’ospedale Mauriziano di Torino ha lavorato con il direttore generale Maurizio Dall’Acqua e il servizio di psicologia, e con la partecipazione dell’antropologo Marco Aime, a questa azione di umanizzazione delle relazioni e dei luoghi di cura secondo la metodologia di teatro sociale e di comunità. Un rito laico “perché sia di tutti, un evento collettivo di raccoglimento e di riflessione per dare ancora un ultimo saluto – spiega il Mauriziano – a coloro che ci hanno lasciato e per rimettere al centro il prendersi cura delle persone, delle famiglie e della comunità”.