(ANSA) – TORINO, 11 APR – “Sto combattendo una guerra con l’esercito che ho trovato, fatto di uomini e donne straordinarie, ma che aveva carenze organizzative gravi. Ecco perché ci sono delle difficoltà”. Il governatore Alberto Cirio, respinge al mittente le critiche sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Piemonte. “Guido questa regione dallo scorso giugno, dopo sette mesi è scoppiata l’epidemia – osserva in una diretta Facebook – Non possiamo accettare che ci venga detto che non facciamo tamponi da parte di chi ha governato la Regione Piemonte fino a ieri”.
Non c’è nessun caso Piemonte, per Cirio, che anzi rivendica il lavoro fatto in queste settimane. “Mi trovo a condurre una guerra, la più dura degli ultimi decenni, con un esercito che ho ereditato, con macchinari e forze che ho ereditato – afferma Cirio -. Dove ho trovato punte di straordinaria eccellenza, ma anche criticità di strumentazioni che non c’erano e di una medicina territoriale abbandonata a se stessa negli anni. Una sanità con ospedali eccellenti – ribadisce – ma criticità reali”. Prima fra tutte quella dei laboratori attrezzati per le analisi. “A febbraio erano due, oggi sono 18 e in pochi giorni diventeranno venti – sottolinea Cirio – Passare dai due laboratori ereditari a venti è stato un lavoro enorme, grandissimo, che è il motivo per cui il Pimonte non è riuscito a raggiungere subito i numeri di tamponi delle altre Regioni, ma lo ha fatto in poco tempo”. (ANSA).