(ANSA) – TORINO, 29 NOV – E’ la regina dell’horror sullo schermo in Italia e negli Usa, ma Barbara Steele ama parlare della dolce vita degli anni trascorsi in Italia dove ha lavorato con registi come Mario Bava, Riccardo Freda, Federico Fellini e Mario Monicelli. E confessa che come regista avrebbe voluto fare Medea “una donna consumata dall’ossessione e dall’amore al punto da uccidere i figli. Ho visto la Medea di Pasolini, un bellissimo film. Io adoravo Pasolini”.
L’attrice ricorda con una punta di nostalgia la Roma degli anni ’60: “era un’esplosione di creatività e vitalità. E’ stata la parte migliore della mia vita e della mia carriera. Per me era l’ombelico del mondo”, racconta l’attrice britannica, classe 1937, icona del Tff. La sua immagine, con i capelli che coprono metà del volto, campeggia nella locandina del Festival sui muri di Torino. “Non ricordo il momento preciso in cui è stata scattata. E’ una foto strana, una metafora dei personaggi doppi che ho interpretato, metà dark e metà virginali”.(ANSA).