(ANSA) – TORINO, 22 SET – Il 5% della forza lavoro di Inalpi, l’azienda agricola di Moretta (Cuneo) del settore lattiero-caseario, è rappresentato da migranti, uomini e donne, reduci da storie difficili, vittime di tratta o in fuga da aree di guerra. E’ uno dei fiori all’occhiello del bilancio sociale presentato, durante ‘Cheese’, al Municipio di Bra (Cuneo).
Il progetto di integrazione e inserimento nel lavoro è stato avviato – ha ricordato Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi – un anno e mezzo fa con l’Associazione Papa Giovanni XXIII di Saluzzo (Cuneo) che si è occupata dell’accoglienza dei migranti.
“Siamo stati spesso i primi o gli unici – ha detto Invernizzi – a compiere determinate scelte, a intraprendere un certo cammino aziendale, introducendo vere e proprie novità. Vorremmo che il senso del nostro bilancio sociale diventasse proprietà di altre aziende”. Il Bilancio è stato certificato da Deloitte. Al 31 dicembre 2018 i dipendenti erano 171, il tasso di crescita dell’occupazione è del 6-7% all’anno.