(ANSA) – TORINO, 15 GEN – “La legge salica è immodificabile”: così la Consulta dei Senatori del Regno, di cui fa parte anche Amedeo di Savoia, boccia il ‘motu proprio’ annunciato da Vittorio Emanuele e dal figlio Emanuele Filiberto per cambiare le regole della successione al trono aprendo alle donne. “Solo nell’esercizio effettivo dei loro poteri e nell’ambito di una nuova Costituzione – scrive la Consulta – la Corona e i due rami del Parlamento potrebbero procedere a eventuali modifiche dello Statuto”.
Quella che Emanuele Filiberto definisce sul Corriere della Sera una “discriminazione anacronistica”, per la Consulta dei Senatori del Regno è “immutabile e inviolabile”. Il segretario della Consulta, Gianni Stefano Cuttica, e il presidente, Aldo Mola, citano al riguardo le Regie Patenti e lo Statuto Albertino del 1848. E ricordano che “l’unica valida è la Parola di Re costituzionale”, ovvero quella di Umberto II, che dall’esilio di Cascais dichiarò di non intendere e di non avere diritto di mutare “la legge della nostra Casa”.