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A.Mittal: in pochi giorni si decide

(ANSA) – TARANTO, 7 DIC – Tempi decisivi questi per l’ex Ilva: in pochi giorni si deciderà il futuro dell’acciaieria che impiega 15mila lavoratori, 6mila dei quali nell’indotto.
    L’agenda di appuntamenti ‘clou’ si apre lunedì 9 dicembre, quando il governo potrebbe presentare la sua controproposta al nuovo piano industriale di ArcelorMittal, che ha chiesto altri 4.700 esuberi per continuare a gestire il siderurgico.
    E’ atteso sempre per lunedì 9 il parere della Procura di Taranto sulla richiesta di proroga presentata dai commissari dell’Ilva in Amministrazione Straordinaria (Ilva in As) sull’uso dell’Altoforno 2 (Afo2), sequestrato e dissequestrati più volte nell’inchiesta sulla morte dell’operaio Alessandro Morricella nel 2015, dopo la relazione depositata giovedì dalla custode giudiziaria Barbara Valenzano. I commissari chiedono un anno di tempo per ottemperare alle ultime prescrizioni di automazione del campo di colata.
   Dopo la Procura, su Afo2 il giudice Francesco Maccagnano dovrà esprimersi tra mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre. Venerdì 13, se non sarà autorizzata la proroga della facoltà d’uso di Afo2, scatterà lo spegnimento dell’altoforno perché scadono i tre mesi concessi dal Tribunale del Riesame per ottemperare alle prescrizioni. L’azienda, peraltro, teme conseguenze anche per gli altri due altiforni, 1 e 4, pure sprovvisti dell’automazione del campo di colata. 

   Dalle ore 23 di lunedì 9 partirà lo sciopero di 32 ore, fino alle 7 di mercoledì 11, dei lavoratori diretti e dell’appalto in tutti i siti del gruppo, proclamato dai sindacati metalmeccanici che respingono le proposte di ArcelorMittal, rigettano le ipotesi di esuberi e chiedono il rispetto dell’accordo sindacale del 6 settembre 2018. Martedì 10 la manifestazione nazionale a Roma, con concentramento alle ore 10 in piazza Santi Apostoli.

   Mercoledì 11 dicembre si prevede poi un nuovo incontro tra Governo e azienda, secondo quanto riferito dal segretario Uilm Rocco Palombella, come altra tappa della trattativa che è alla base della proroga, in scadenza il 20 dicembre, concessa dal Tribunale di Milano, che ha all’esame il ricorso cautelare e d’urgenza presentato dai commissari Ilva in As contro il recesso dalla gestione del siderurgico chiesto dal gruppo ArcelorMittal. Il 20 dicembre il Tribunale milanese dovrà prendere atto se il negoziato tra governo e azienda avrà avuto successo, o se dovrà entrare nel merito del contenzioso civile.

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