“La recente inaugurazione del reparto di Cardiochirurgia del Policlinico di Foggia, che avrebbe dovuto rappresentare un momento di crescita per l’intero territorio, si è trasformata in un evento oscuro per la sanità garganica. Le dichiarazioni del direttore generale del Policlinico di Foggia, Giuseppe Pasqualone, secondo cui la Cardiochirurgia di San Giovanni Rotondo “si approccia alla chiusura”, sono inaccettabili, spaventose e profondamente offensive per la comunità e per l’eredità dell’Ospedale di Padre Pio.
Parliamo di un reparto che ha dimostrato da anni il proprio valore, con numeri che parlano chiaro: oltre 600 operazioni nel 2023, quasi 700 nel 2022 e ben 3.400 interventi a cuore aperto nei suoi otto anni di attività. Numeri che testimoniano la capacità del personale e la fiducia che i cittadini pugliesi ripongono in questo ospedale. Allora, perché adesso si parla di chiusura?
È inaudito che chi dovrebbe tutelare la sanità locale insinui, senza alcuna conferma ufficiale, una possibile chiusura di un reparto tanto vitale, nel cuore del nostro territorio, riducendo una struttura simbolo a una minaccia di smantellamento.
L’apertura di un nuovo reparto non può e non deve diventare il pretesto per sottrarre un servizio consolidato e amato, che ha salvato vite e dato speranza a migliaia di famiglie.
È per questo che ho presentato una richiesta di audizione urgente in Consiglio Regionale, chiedendo risposte chiare e precise a Pasqualone, all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese e al direttore generale di Casa Sollievo della Sofferenza.
Auspichiamo un confronto che porti a soluzioni sensate e condivise: la coesistenza delle due cardiochirurgie, razionalizzando le competenze e distribuendo le risorse in modo da rispondere al meglio alle esigenze della popolazione. Ogni altra prospettiva suona come una violazione del giuramento morale di continuare l’opera di Padre Pio e di offrire cure adeguate a tutti i pugliesi”.