Le note malinconiche del Silenzio fuori ordinanza, eseguito dal vivo nell’aula del Consiglio regionale, a Bari, sono state il prologo commovente della cerimonia di consegna delle medaglie in ricordo dei 26 militari pugliesi caduti nelle missioni di pace all’estero, dal secondo dopoguerra ad oggi.
“Una giornata importante nella storia della nostra Assemblea, che per la prima volta ricorda i suoi ragazzi che hanno dato la vita al servizio della pace”, ha fatto presente il presidente Mario Loizzo. Erano in gran parte molto giovani, ufficiali, sottufficiali e graduati di varie specialità delle Forze Armate e dei servizi di sicurezza periti tragicamente nelle operazioni ufficiali di pacificazione nei teatri esteri di conflitti.
“Sono nostri e appartengono alla nostra famiglia” di militari e cittadini, ha ribadito il generale di brigata Giorgio Rainò, comandante territoriale dell’Esercito in Puglia, ufficiale più in alto in grado tra i presenti in rappresentanza delle quattro Armi, della Guardia di Finanza, dell’Ordinariato militare e della Questura di Bari.
Ventisei caduti all’estero, il primo nel 1961, capitano pilota Elio Nisi di Maglie, precipitato in Tanzania, l’ultimo il carabiniere scelto Manuele Braj di Collepasso, nella provincia afgana di Herat, nel 2012. Ma considerando il teatro operativo nazionale salgono a 110, nello stesso periodo di oltre settant’anni. “Un contributo significativo”, ha osservato il generale.
Il Consiglio regionale, rappresentato dal presidente Loizzo, dai vicepresidenti Giandiego Gatta e Peppino Longo – presente il consigliere Saverio Congedo – ha voluto riunire i 26 in un riconoscimento collettivo, chiamando i rappresentanti dei Comuni e i familiari per la consegna di una medaglia che reca impresso sul verso il nome, cognome, data e luogo del sacrificio di ciascuno.
Una lunga e toccante sequenza, per un’iniziativa regionale che non ha precedenti Italia ed è stata resa possibile dalla collaborazione col Comando Militare Esercito Puglia e l’Associazione onlus “Mario Frasca”, dedicata al caporal maggiore di Orta Nova, perito a Herat il 23 settembre 2011.
Significativo il gesto del Consiglio regionale, messo in risalto da Loizzo e Gatta. La presenza dei famigliari e dei sindaci dei paesi d’origine ha legato i sentimenti delle famiglie a quelli delle rispettive comunità, ugualmente colpite dalla tragedia.Dal 1988, quando il II capo della Marina e casco blu dell’Onu Umberto Riccardo cadde a Tel Aviv, il Consiglio regionale ha ricordato il sacrificio di ciascuno in apertura delle sedute in Aula.
L’ultimo saluto in Puglia è stato accompagnato dal Gonfalone della Regione, ma non era mai stato celebrato un evento collettivo.Consegnate anche targhe al sindaco di San Severo, Francesco Miglio, per aver istituzionalizzato l’annuale concerto in ricordo dei caduti, al maestro Antonello Ciccone, che lo dirige e all’ Associazione Mario Frasca di Roma, che ha promosso il ricordo dei Caduti pugliesi nelle Missioni internazionali di pace.