Isabella Maselli (ANSA) – BARI, 09 GIU – Ha realizzato la base per il tablet con le costruzioni, ha allestito il frigorifero e i mobili della cucina come una lavagna dove appendere i disegni, come fossero pareti della classe. Simone, 6 anni di Modugno, in provincia di Bari, e come lui tutti i bambini che hanno frequentato la prima elementare, non ha semplicemente seguito lezioni a distanza, quest’anno ha dovuto imparare a leggere e scrivere attraverso uno schermo.”Non vado più a scuola perché c’è il coronavirus – spiega – , per tanto tempo non potevamo uscire e neanche giocare fuori, però adesso possiamo uscire con la mascherina. Io ne ho una con l’immagine di Spiderman. Quando la metto mi sento come un supereroe”. Simone racconta dei “compiti nel drive”, delle lezioni di italiano sulle “parole con le doppie” e di quelle di matematica “per imparare le sottrazioni in tabella e i numeri grandi. Adesso so contare fino a 1.100 – dice – , prima di cominciare la scuola solo fino a 100”.A Simone le lezioni in videoconferenza sono “piaciute molto, però è più bello in classe, mi mancano i maestri e i compagni e mi mancano le barzellette che ci dicevamo durante la ricreazione, adesso si ride un po’ meno e poi mi distrae tutto quello che c’è intorno. A scuola è più facile perché parla solo la maestra”. A Simone mancano anche il suo zaino e i “grembiulini con i disegni di moto e macchinine”, chiusi nell’armadio da più di tre mesi.”La prima cosa che farò quando tornerò a scuola? Abbraccerò tutti. Dopo aver sconfitto quel cattivone di virus. Se ci comportiamo bene il virus si stanca e se ne va. Un giorno – confessa Simone – ho chiesto a papà di andare in campagna per cercare un quadrifoglio portafortuna”.
Oggi, con i suoi 17 compagni e i maestri, hanno tenuto l’ultima video-lezione, nella quale si sono salutati ancora una volta dietro uno schermo. “Grazie perché nonostante il coronavirus siete riusciti a insegnarci tante cose” hanno detto i bambini ai maestri in un video con 18 brevi messaggi, uno registrato da ciascun alunno.Sarà un ultimo giorno di scuola a distanza di sicurezza ma finalmente insieme, invece, quello dei piccoli studenti delle scuole elementari di Bitonto, un’altra città in provincia di Bari, che domani e dopodomani, su iniziativa del sindaco Michele Abbaticchio, si ritroveranno nella villa comunale per salutarsi. Dopo aver lanciato nei giorni scorsi la proposta di aprire i beni comunali alle scuole, teatri e parchi, per evitare “gabbie in plexiglass” ai bambini e garantire loro distanza sociale, il Comune di Bitonto ha lavorato per una “giornata speciale per tanti bambini della città”. “Non ce la facevamo proprio – ha spiegato il sindaco – a veder andare via così quest’anno scolastico e abbiamo invitato tutti i presidi a segnalarci le classi e gli insegnanti disponibili”. Cosi per due giorni, dalle 9 del mattino alle 20.45, divisi in turni da 45 minuti per ogni classe, più di 400 alunni si ritroveranno in piazza.(ANSA).