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Blitz notturno sul ponte di Oloè

Blitz in piena notte sul ponte di Oloé: protagonisti i cittadini di Oliena, esasperati da sette anni di chiusura della provinciale Oliena-Dorgali a causa del crollo del viadotto durante l’alluvione del 18 novembre 2013, costata la vita all’agente di Polizia Luca Tanzi. Sul ponte è stato allestito un presepe, attorno striscioni per denunciare il settimo Natale di disagi: “Traditi dalla politica ci affidiamo ai santi”, “Cristo si è fermato a Oloè”. C’è anche il coro a tenores che intona una poesia in sardo dedicata ai lavori infiniti su una strada di collegamento vitale per i due comuni.

Immagini e interviste raccolte e rilanciate dal Tg di Videolina. “E’ il settimo Natale con il ponte di Oloé chiuso, così come chiuso è il rubinetto dei soldi per metterlo a posto”, racconta un cittadino del comitato spontaneo nato sulla scia delle proteste. Nel presepe i tre Re Magi al posto dell’oro dell’incenso e della mirra hanno i soldi, per sottolineare le risorse investite inutilmente per rimettere in piedi la struttura crollata con il passaggio del ciclone Cleopatra.

“Questo ponte rappresenta il fallimento della politica sarda e nazionale – incalza un altro attivista – Ormai non crediamo più a nessuno di loro, ma solo a Gesù bambino”. L’infrastruttura è sotto sequestro dal febbraio 2017 su richiesta della Procura di Nuoro. Qualche mese fa il tribunale ha rigettato l’istanza di dissequestro presentata dalla Provincia a conclusione di una serie di lavori per la messa in sicurezza. Secondo i tecnici del Palazzo di giustizia, le opere finora completate non garantiscono ancora la non pericolosità del ponte: servono altre indagini e nuovi interventi.
   

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