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Campione di apnea muore in Sardegna

Tragedia nelle acque di Porto Corallo, sulla costa sud-est della Sardegna. Il quattro volte campione italiano di pesca in apnea, Bruno De Silvestri, cagliariano di 50 anni, è morto durante una immersione. Il fatto è avvenuto intorno alle 15 a circa due miglia da Porto Corallo, nel territorio comunale di Villaputzu.

De Silvestri si è tuffato in mare da un gommone d’appoggio, ma non è più risalito. Si pensa a un malore. Immediata la richiesta di soccorso inviata al 1530 e le ricerche da parte della Guardia costiera di Arbatax. Purtroppo alle 18 il corpo senza vita del campione è stato recuperato dai sommozzatori su un fondale di circa 50 metri.

Sono durate quasi tre ore le ricerche. Gli amici del 50enne, che si trovavano sul gommone d’appoggio, non vedendolo risalire dopo cinque minuti hanno chiesto l’intervento della Capitaneria. Sul posto è arrivata una motovedetta della Guardia costiera di Arbatax, contemporaneamente è stato chiesto l’intervento dei sommozzatori della Guardia costiera e di quelli dei Vigili del fuoco. Nel giro di pochissimo tempo i soccorritori hanno raggiunto il punto in cui De silvestri si era immerso, segnalato dallo stesso gommone d’appoggio. Sono stati proprio i colleghi sub della vittima a individuare e recuperare il corpo a circa 50 metri di profondità. Il cadavere è stato poi trasportato a Porto Corallo per il riconoscimento.

Dopo gli studi al Nautico, De Silvestri era stato palombaro della Marina militare italiana. Da oltre vent’anni faceva parte del Nucleo sommozzatori del corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Tutti lo ricordano come persona umile e splendida, con grandi doti umane e professionali. Sempre disponibile e pronto ad aiutare il prossimo, pochi anni fa aveva ricevuto un elogio per aver salvato una persona da un tentativo di suicidio: si era lanciata con l’auto nelle acque del porto e lui si era tuffato riuscendo, in apnea, a tirarla fuori dall’abitacolo, salvandola.

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