Tasso di natalità più basso d’Italia. E speranza di vita pari a 80,5 anni per gli uomini e a 85,5 per le donne in Sardegna. Sono alcuni dei dati sull’Isola emersi dalla XVI edizione del rapporto Osservasalute, curato dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane che opera nell’ambito di Vihtaly, spin off dell’Università Cattolica presso la sede di Roma. Il volume (di 639 pagine), è frutto del lavoro di 318 ricercatori distribuiti su tutto il territorio italiano.
Il tasso di fecondità totale, nel 2016, è pari a 1,07 figli per donna (valore nazionale 1,34 figli per donna). Per quanto riguarda la “durata” della vita, nel periodo 2002- 2018, si osserva, per gli uomini, un trend in aumento (+3,5 anni), con andamento simile a quello nazionale (+3,6 anni) e valori tutti minori. Anche per il genere femminile si osserva un trend in aumento (+2,1 anni) con valori, però, tutti maggiori rispetto ai valori nazionali. I dati di mortalità, nel 2016, risultano pari a 104,7 per 10.000 per gli uomini ed a 65,9 per 10.000 per le donne (valore nazionale: uomini 105,8 per 10.000 e donne 69,2 per 10.000).
Gli stili di vita? Nel 2017, la quota di fumatori tra la popolazione dai 14 anni in su è pari a 17,8% (valore nazionale 19,7%). Considerando il periodo 2007-2017, si registra una diminuzione (-16,0%) e l’andamento che si osserva è altalenante, con valori nella maggioranza degli anni minori rispetto ai quelli italiani. La prevalenza di persone dai 18 anni in su è pari, nel 2017, a 32,3% (valore nazionale 35,4%). In Sardegna, nel 2017, la percentuale di coloro che dichiarano di non praticare sport è pari a 35,4% (valore nazionale 38,1%).
Per quanto riguarda la prevenzione la copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione dai 65 anni in poi è pari, nella stagione 2017-2018, al 44% (valore nazionale 52,7%). Più alto del valore nazionale il consumo di antidepressivi. La proporzione di parti con taglio cesareo, nel 2017, è pari al 37,8% (valore nazionale 33,6%). Il valore dell’indicatore relativo alla spesa sanitaria pubblica pro capite, nel 2017, è pari a 2.061 euro (valore nazionale 1.866 euro). La percentuale di pazienti di 65 anni e oltre operati entro 2 giorni per frattura del collo del femore è, nel 2017, pari a 62,3% mentre la media italiana si attesta sul 66,7%.