(ANSA) – CAGLIARI, 30 APR – In Sardegna aumentano le denunce per infortunio sul posto di lavoro. Lo dicono i sindacati Cgil, Cisl e Uil alla vigilia della giornata dell’1 maggio confrontando i dati del primo bimestre 2018 con quelli di quest’anno. Nei primi due mesi del 2019 si sono registrati 78 casi, cinque in più dello stesso periodo dell’anno passato. In generale il settore più a rischio resta quello agricolo, ma al secondo posto c’è il comparto costruzioni.
“Lo sblocca cantieri non aiuta certo il mondo del lavoro – dice Erika Collu, Fillea Cgil, esaminando la situazione con un focus sull’edilizia – si è deciso di tagliare risorse per prevenzione, formazione e sicurezza. Ma serve anche maggiore trasparenza nell’aggiudicazione degli appalti: il sistema del massimo ribasso è un problema”.
Per il 2019 già tre croci sul posto di lavoro, tutte nel Cagliaritano: una a Samassi a febbraio, due a Sestu tra marzo e aprile.
“Abbiamo iniziato davvero male – denuncia Marco Foddai, Feneal Uil – stiamo combattendo contro i tagli che mettono a rischio la sicurezza. E abbiamo lottato per aggiornare il tariffario per i lavoratori, ma non abbiamo avuto nessun riscontro. Inoltre sta prendendo piede l’abitudine di utilizzare nei cantieri edili contratti che non sono del settore”. In Sardegna, seppure in controtendenza con i dati nazionali, il 2018 ha registrato meno infortuni rispetto ai dodici mesi precedenti, ma ci sono stati 13 morti. I casi nell’isola sono stati 7.388 contro i 7.957 dell’anno precedente. Ma alcune province sono con il segno più: Nuoro (2.259 contro 2.199) e Oristano (2.187 contro 2083).
“La tragedia dei numeri non viene sufficientemente presa in considerazione – spiega Giovani Matta, Filca Cisl – Vero, i casi nel confronto tra 2018 e 2017 sono in diminuzione. Ma restano davvero moltissimi. L’obiettivo è quello di arrivare a quota zero: in altri Paesi si stanno facendo grandi passi avanti”.
Proprio con l’obiettivo di contrastare il dramma delle morti bianche, il sindacato delle costruzioni sardo sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione a tutto campo, compresi i posti di lavoro.