Un film che racconta la Cagliari di fine anni Sessanta, combinando i linguaggi della messinscena cinematografica, dell’intervista e delle immagini di repertorio.
Immagini rare e inedite di una città che vive solo nel ricordo di alcuni, tratte dagli archivi del cinema di famiglia ospitati dalla Cineteca Sarda. E’ Casteddu Sicsti, il nuovo lavoro del regista Paolo Carboni, nato da un’idea di Antonello Deidda e Antonello Zanda, prodotto dall’associazione culturale Babel in collaborazione con la Società Umanitaria-Cineteca sarda e finanziato da Fondazione di Sardegna e Regione con il sostegno della fondazione Film Commision.
Attorno a questo immaginario è stata costruita una storia: tre anziani amici si incontrano in una barberia e rievocando i ricordi della loro gioventù danno vita al primo film lungometraggio realizzato in cagliaritano. A dar voce alla città sono alcuni volti storici del teatro e dello spettacolo casteddaio: Giampaolo Loddo, Nino Nonnis, Giulio Manera e Piero Marcialis.
La protagonista del film è Cagliari, corale e solare come poche altre volte si è visto sullo schermo. I ricordi e la passioni: la boxe, il calcio, le canzoni. Compaiono allora personaggi come Tonino Puddu, Adriano Reginato o El Porro, un cantante da strada. La memoria di Nino Nonnis permette poi di ritrovare luoghi dimenticati e personaggi minimi legati alla storia di Cagliari. Compaiono allora il quartiere di Sant’Elia, le presunte pietre durante la visita di Papa Paolo VI, una statuetta della Madonna di Bonaria finita con il Cagliari in Argentina, le immagini inedite dei rossoblù negli Stati Uniti, i club e tanto altro.
Il film di Carboni verrà proiettato domenica 1 dicembre, alle 18.30, a Sa Manifattura, ultima anteprima della sesta edizione del Babel Film Festival, il concorso internazionale destinato alle produzioni cinematografiche che guardano e raccontano le minoranze, in particolare quelle linguistiche, in programma a Cagliari dal 2 al 7 dicembre.